Mudimbi al Geko: “Fate ciò che vi rende veramente felici, ragazzi”.

by Marche Today
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SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP) – È stato uno spettacolo esplosivo quello di Mudimbi al Geko di San Benedetto ieri sera. Sul palco è stata ricreata una cameretta dei giochi con un enorme tv gialla che trasmetteva cartoni animati stilizzati, la postazione del deejay Giovanotto (Pasquale Emiliani) era una finta culla disegnata con le sbarre e ai lati dei cubi con lettere e simboli (banane, crofissi, bare, South Park). Mudimbi è uscito fuori da una tenda stampata con la sua foto da piccolo (copertina del suo primo album, Michel) alla quale era vestito identico: maglietta bianca a righe orizzontali, salopette di jeans, calzini bianchi fino al ginocchio e scarpe da ginnastica bianche con gli strap, tipiche dei bimbi che non si sanno ancora allacciare le scarpe. Nel complesso ricordava uno Stewie (Otto sotto un tetto) atletico in grado di saltellare da una parte e l’altra del palcoscenico vivendolo a 360°.

Mudimbi ha dimostrato in ogni canzone la sua vena trasformista: dal costume da scimmia con banana gonfiabile per “Scimmia” all’asta per il microfono richiesta per la sua canzone “Chi” (definita “seria”), dalla scenetta con uomo vestito da donna (Matteo Bronzi, backliner) per “Empatia” alla tutina arcobaleno per “Tipi da Club”. Irriverente, simpatico, espressivo, non solo col ritmo nel sangue ma anche capace di ballare, elemento molto raro nei rapper italiani e d’oltreoceano, ha le caratteristiche giuste per distinguersi dalla massa di cantanti hip hop. Apre con “Schifo”, seguita da “Donne”, “SBA”, “Scimmia”, “Chi”, “Risatatà”, “Empatia”, “Supercalifrigida”, “Tipi da Club”, “Amnesia”, “Giostre”, “Tachicardia” tutte contenute nel suo primo disco, “Michel” (marzo 2017),  fatta eccezione per la strafamosa “Supercalifrigida”. Nelle sue “pause” ha chiacchierato amabilmente con dj Giovanotto e ha bevuto acqua (forse) da un finto biberon. “Giostre“, probabilmente il pezzo più profondo del disco del rapper, è stato introdotto con un consiglio ai ragazzi del pubblico: “Quando ero piccolo, ero felicissimo. Non dovevo pensare a niente se non salire sulle giostre e godermi la vita così come mamma me l’aveva data. Però una volta cresciuto, è arrivata la società a dirmi ‘eh no, non puoi divertirti ed essere felice, questa è una roba da bambini, tu devi pensare a pagare le bollette e morire con i conti tutti saldati’. Allora quello che vi dice Mudimbi vostro – che non è veramente un c***o di nessuno e probabilmente capisce la metà delle cose che dice – è non fatevi prendere per il c**o. Non fatevi ficcare nella testa l’idea che si debba vivere per lavorare e non avere il diritto di essere felici. Ragazzi, fate veramente quello che vi rende felice. Lo sapete voi che cos’è. Ma non prendete per il c**o voi stessi“.

Il rapper ha chiuso il concerto facendo autogirare ogni membro del pubblico per un selfie con lui che si scattava a sua volta un selfie col pubblico, chiamato “Selfimbi“. Ha invitato i fan a mandargliele su Facebook o Instagram per riunirle in un album “affinchè gli altri che non erano qui stasera sapranno quanto c***o siamo ritardati”. Non ha concesso bis come di consueto.

Ad aprire il suo concerto sono stati i Velocity Raptus Crew, un gruppo di rapper dislocati tra la provincia di Fermo e San Benedetto del Tronto, che fa fede al suo nome nella velocità delle sue rime. Hanno presentato il loro primo disco disponibile su Spotify, Saudade.

Il prossimo Geko Summer Live toccherà il 23 agosto a Segnali Di Ripresa, band electro folk.

di Donatella Rosetti

bmd

 

 

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